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La volatilità è il prezzo da pagare

Negli ultimi anni siamo sempre più bombardati da articoli sulla volatilità dei mercati e su cosa fare per combatterla.

Ma cos’è la volatilità e si può veramente ridurre o eliminare?

La volatilità è una misura della variazione del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo… quanto oscilla insomma. Per esempio, la volatilità storica misura quanto il prezzo di un titolo fluttua attorno alla sua media in un determinato periodo: maggiore lo scostamento dalla media, maggiore sarà la volatilità del titolo.

Che relazione c’è tra volatilità e rischio?

Il rischio è la potenzialità che una nostra scelta su uno strumento finanziario (come comprare, vendere o la scelta di non fare nulla) porti ad una perdita. Che differenza c’è? Che la volatilità per sua definizione non prende in considerazione una perdita, totale o parziale del capitale iniziale, mentre il rischio, proprio nella sua definizione, ingloba tale possibilità.

Volatilità e rischio NON sono la stessa cosa.

La volatilità può certamente portare a perdere il capitale se si è costretti o si sceglie di chiudere la posizione in un momento di elevata turbolenza dei mercati, ma ciò che determina nel lungo periodo il prezzo degli strumenti finanziari è l’analisi dei fondamentali. Società come Parmalat o Enron non sono certo fallite a causa delle loro quotazioni volatili.

Nel lungo periodo è necessario valutare attentamente il rischio dell’investimento e gestirlo al meglio. Lo spiega bene anche Warren Buffett nella sua lettera annuale agli azionisti, in cui dice che i momenti di ribasso delle quotazioni non sono importanti. Il focus degli investitori di lungo periodo dovrebbe rimanere fisso sull’ottenere aumenti significativi del potere d’acquisto durante la vita dell’investimento.

In sintesi

La volatilità è il prezzo da pagare per ottenere un extra-rendimento di lungo periodo per i nostri investimenti. Essa è dunque un fattore intrinseco dell’investimento finanziario con la quale dobbiamo imparare a convivere e a cui non dobbiamo dare più importanza del dovuto se abbiamo già fatto a monte un buon lavoro per gestire il rischio e abbiamo davanti a noi un orizzonte temporale di lungo periodo.